La pandemia da COVID-19 ha modificato radicalmente non solo le nostre abitudini, ma anche i nostri piani per il futuro. E’ il caso di tutti gli studenti e le studentesse in procinto di cominciare il loro percorso universitario: per molti ciò significa fare la prima esperienza lontani da casa, per tutti è una importante fase di crescita. Le condizioni dettate dalla particolare situazione che stiamo vivendo, tuttavia, tolgono appeal a questo momento così atteso. Anche per questo tanti ragazzi si trovano a dover decidere se posticipare l’inizio degli studi sperando che la situazione ritorni alla normalità nel 2022. Ma quali sono i pro e i contro di prendersi un anno sabbatico, soprattutto durante una pandemia?
Iniziare l’università durante una pandemia non è certo ottimale per poter cogliere tutte le opportunità di crescita che questa nuova fase offre. Aspettare un anno potrebbe dare il tempo alla tua università di riorganizzare le proprie modalità didattiche e permetterti di sperimentare la classica vita universitaria.
Nulla è più difficile che prevedere cosa accadrà di qui a qualche mese durante una pandemia. Se l’emergenza rientrasse più velocemente del previsto, l’università potrebbe tornare a offrire i suoi regolari servizi entro breve tempo, e aver rimandato l’iscrizione per questo unico motivo si rivelerebbe inutile.
Hai un’idea in mente da anni e non hai mai avuto modo di provare a metterla in pratica? Tu e i tuoi amici avete sempre voluto fondare una no-profit per una causa che vi sta a cuore? Rimandare di un anno l’università ti darà il tempo per realizzare questi progetti e fare esperienza pratica.
Attenzione a non perdere la mano! È uno dei refrain che genitori, maestri e professori ci ripetono da quando abbiamo memoria: tenetevi allenati altrimenti farete fatica a riprendere a studiare. C’è più di un fondo di verità in questo monito.
Un anno di pausa prima di cominciare gli studi può permetterti di prepararti adeguatamente per superare i test d’ingresso e scrivere le application e le più prestigiose università al mondo. Anche migliorare la propria proficiency in inglese è fondamentale se vuoi essere ammesso in atenei di alto livello, in particolare all’estero.
La preparazione dei test d’ingresso non richiede per forza l’investimento di un intero anno; una seconda opzione è concentrare i corsi durante l’estate e iniziare a prepararsi ai test già durante l’ultimo anno di scuola superiore o il terzo anno di triennale, se ti stai preparando per una magistrale o un master. Scegliere di prendersi più tempo può dare buoni risultati ma ti porrà comunque in svantaggio relativo rispetto a chi ce l’ha fatta in meno tempo.
Decidere di investire un anno in un’attività pratica come un lavoro, un tirocinio o il volontariato può essere molto utile per cominciare con una marcia in più il proprio percorso universitario, specialmente se si hanno difficoltà di relazione o comunicazione.
Rimandare di un anno il tuo percorso di studi allontana di un anno la laurea da te, questo è chiaro. Quando prendi questa decisione devi avere ben presente che tra qualche anno i tuoi coetanei entreranno nel mondo del lavoro mentre tu stai finendo di laurearti, e ciò può essere demoralizzante.
L’ultimo anno è stato difficile per tutti, e alcune persone l’hanno accusato in modo più pesante. Se non ti senti psicologicamente in grado di intraprendere un percorso universitario ora, un anno passato a svolgere attività diverse come il volontariato può essere utile a darti un attimo di respiro.
Attenzione a crearsi troppe aspettative: un anno sabbatico ha molte potenzialità positive, ma viverlo durante la pandemia da COVID-19 ne limita molte. Viaggiare è infatti molto più difficile, e anche le possibilità lavorative sono ridotte. Anche rimandando l’università i nostri piani devono fare i conti con la particolare situazione in cui viviamo.
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