Scienze della Comunicazione è uno dei corsi di laurea più apprezzati dagli studenti contemporanei, nonché una delle discipline accademiche di più recente sviluppo: nelle università italiane è arrivata nell’anno accademico 1990-‘91, quando gli atenei di Salerno, Torino e Siena avviarono corsi di laurea sperimentali. Nel ’92, fu poi l’Università di Bologna ad introdurne ufficialmente uno all’interno della propria offerta formativa.
Il corso si contraddistingue per la sua grande versatilità: la comunicazione può infatti essere declinata in vari modi, su tutti quella di massa (più “classica”, afferente a giornalismo e mass media), quella pubblica-istituzionale e quella d’impresa (legata a pubblicità e marketing).
Ma quali sono le università migliori per perfezionarsi nel settore della comunicazione? Scopriamolo in questo articolo.
Secondo QS Rankings, l’Eden accademico per ogni aspirante studente di comunicazione è l’Università di Amsterdam, la cui caratteristica distintiva – e punto di forza – è il legame diretto con l’Amsterdam School of Communication Research (ASCoR), il più grande istituto di ricerca su comunicazione e mass media presente in Europa (e tra i più grandi al mondo). Molti dei suoi principali ricercatori sono, infatti, nel corpo docenti della facoltà di comunicazione della UvA.
L’offerta accademica si articola in 4 macro-ambiti – Persuasive, Corporate, Entertainment e Political Communication –, cui si aggiunge un corso di Giornalismo
Secondo posto per la University of Southern California di Los Angeles, particolarmente attrattiva per i migliori studenti di comunicazione al mondo in quanto molto efficace nel garantire un impiego dopo la laurea. Come si legge sul sito, il 98% degli alunni che ha concluso il ciclo di studi nel 2018 ha ottenuto un impiego entro un anno. Gli studenti USC risultano essere molto versatili, capaci di intraprendere carriere anche molto diverse tra loro: è l’università stessa a guidare il singolo nella costruzione del percorso professionale più consono alle sue capacità ed ambizioni.
Al terzo posto, la London School of Economics, la cui facoltà di comunicazione rappresenta un punto di riferimento mondiale per la ricerca nel campo di comunicazione e media. Riconosciuto a livello internazionale per l’originalità dei suoi contribuiti e l’eccellenza del corpo docenti, il Department of Media and Communications della LSE produce tre blog: Media@LSE – incentrato sul ruolo di media e comunicazione nella società –, Polis – che indaga l’evoluzione odierna del giornalismo – e Parenting For A Digital Future, più impegnato sul tema del digitale.
Quarta posizione per Stanford, ateneo con una radicata tradizione nell’ambito della comunicazione: l’insegnamento di giornalismo era presente nel piano accademico già dal 1893. Il Dipartimento di Comunicazione è stato fondato nei primi anni ’50, quando – in un periodo di forti investimenti accademici in ambito giornalistico – i due professori Chilton Bush e Wilbur Schramm riuscirono a portare in California un team di ricercatori della comunicazione. Nel corpo docenti, figurano oggi riconosciuti esperti in storytelling digitale e giornalismo computazionale, nonché ex caporedattori di testate di rilievo assoluto come New York Times e Washington Post.
Al quinto posto, un’altra storica realtà made in USA: il Moody College of Communication della University of Texas, fondato nel 1899 (sebbene la Scuola di Giornalismo sia stata avviata nel 1914). Nel 1921, all’interno del campus di UT nacque una stazione radio sperimentale; nel 1930, la prima trasmissione televisiva del Texas. Ancora oggi, il Moody College è riconosciuta come una delle realtà statunitensi – e mondiali – più prestigiose.
Sesto posto per UPenn, prestigioso ed antico ateneo della Ivy League, che nel corpo docenti vanta addirittura il neo-eletto Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Durante l’anno, l’università di Filadelfia offre diversi eventi accademici pubblici di grande prestigio, tra cui i colloqui con Elihu Katz – professore emerito di Sociologia e Comunicazione – e il ciclo di lezioni dedicate a George Gerbner, storico professore di comunicazione a UPenn.
Al settimo posto, l’università londinese Goldsmiths, le cui caratteristiche distintive sono il metodo accademico – incentrato su piccoli gruppi di lavoro – e l’alta capacità di garantire un impiego ai propri studenti, anche in grandi aziende quali Google e YouTube.
All’ottavo posto, l’unica realtà asiatica in classifica, la Nanyang Technological University di Singapore, fondata nel 1981. Seppur particolarmente quotata in ambiti come chimica, medicina e scienze naturali (la NTU si piazza al 12esimo posto nella classifica generale di Qs Rankings), l’ateneo ha ottime prestazioni anche sul versante della comunicazione.
Nono posto per l’Università di Berkeley, la più antica (1868) ed importante ateneo pubblico della California, nonché tra le più prestigiose a livello mondiale.
Chiude la classifica la New York University, famosa università della Grande Mela, la cui caratteristica peculiare è l’articolazione in più sedi, dislocate in Europa – Londra, Parigi, Firenze, Madrid e Berlino – e in tutto il mondo: Accra, Shanghai, Buenos Aires, Tel Aviv e Singapore.
Riceverai alcuni degli articoli più interessanti relativi al mondo universitario e lavorativo
Inserendo il tuo indirizzo email accetti la nostra Privacy Policy.